BARUTTI  BERTI  ADA

45100  ROVIGO  -  44100  FERRARA

Pittrice professionista - (Rovigo 6 giugno 1907 - Ferrara 4 novembre 1998).

Iniziò lo studio del disegno in giovanissima età, sotto la guida di valenti artisti, in seguito frequentò l'Accedemia delle Belle Arti di Venezia. Produsse molte opere di carattere figurativo: ritratti, paesaggi e nature morte.

Allestì diverse personali in varie Gallerie di Rovigo e di Ferrara, a Cormano (Milano);  Roma (La Marguttiana);  Reggio Calabria (Italia Artistica); Venezia (Galleria S. Vidal), e prese parte a mostre d'arte  nazionali e internazionali, ottenendo ambiti premi e riconoscimenti.

Hanno scritto di lei: Carmine Manzi, Elio Marcianò, Antenore Magri, Antonio di Buccaria, Alberto Guindani, Gislaine Brousse ecc. E' presente in volumi dedicati all'arte contemporanea in Italia, tra cui: Arte Italiana Contemporanea, ediz. La Ginestra (Firenze); Gli anni Sessanta dell'Arte Italiana, ediz. Studio Arte (Piacenza); Panorama d'Arte, Magalini Editrice (Brescia); Enciclopedia Nazionale degli Artisti Italiani, Bugatti Editore (Ancona); Uomini d'Arte e di Pensiero, Collana Paestum  74;  Arte Italiana per il Mondo, Celit (Torino); Arte Agenda 77, Bugatti  (Ancona); Archivio degli Artisti Italiani del 900 (Firenze); Arte Moderna, L'arte contemporanea dal secondo dopoguerra ad oggi (G. Mondadori).

 

“… C’è nella pittura di Ada Berti Barutti qualcosa di così sfumato nelle immagini, di così sensibile nel colore, di così espressivo negli ideali e dei sentimenti umani, che il paesaggio sembra dissolversi in una dolce voce di nostalgica bellezza e le figure pare assumano la intensità del dolore del tormento, sentiti tanto più fortemente da chi più anela alla luce della carità e dell’amore.

… Una pittrice piena d'animo, perché piena di colore, in cui i sentimenti più nobili vi appaiono condensati, perché rifulgano insieme con la luminosità dei colori, nella trasparenza dei volti delle sue figure, pronti ad esprimere, con la loro compostezza, la infinita gamma delle sensazioni umane, in cui l'amore come il dolore sono presi ugualmente a specchio di vita.

… Opere  di  vario  contenuto,  legate  tra  loro  da   una identica sensibilità al colore e alla trascoloranza dei toni. Ne deriva una pittura che pure nella mutevolezza dell’apparenza rimane intimamente legata a fattori tonali, espressi in una gamma di rosa e di bruni di gradevolissima impostazione….”.

1974 - Carmine Manzi da Uomini d’Arte e di Pensiero

 

“… ritratti, paesaggi e nature morte nascono dalla sua agile pennellata con la grazia e la freschezza di una rosa in primavera…”

Gislaine Brousse nella Revue Moderne di Parigi

 

“… nei dolcissimi paesaggi come negli ispirati ritratti, nei quali la Barutti eccelle, si ritrova una sensibilità unica per la linea e il colore, derivante da una profonda coscienza artistica e da una larga e sicura possibilità di mezzi tecnici…”.

Antonio di Buccaria nella Rivista  ‘Il Piemonte’